Dalle emozioni ai sentimenti

I Verbi del Cuore

Con-cordia


Dal dizionario della lingua italiana: “Con-COR-dia: conformità di sentimenti, di voleri e di opinioni tra due o più persone! Sinonimi: Accordo, Amicizia, Armonia, Pace”.
Se nella parola ac-COR-darsi c'è tutta la tensione di mettersi sullo stesso livello e sullo stesso piano, trovare l'intonazione giusta per tutti gli strumenti che compongono l'orchestra, la con-COR-dia presuppone il mantenimento di questo status nel tempo.
A volte può risultare non complicato stringere un'amicizia, trovare un accordo o suggellare un periodo di tregua o di pace, diventa faticoso il mantenimento di tutto questo, nella coerenza e nella costanza della quotidianità.
Le strette di mano, le pacche sulle spalle e le promesse del momento riescono bene a tutti, ma la conformità dei sentimenti presuppone valutazioni su percorsi lunghi e, spesso, impervi e tortuosi.
Purtroppo noi viviamo di sentimentalismi più che di sentimenti, di attimi estemporanei e di emozioni più che di amicizie salde e profonde che durano nel tempo.
Le emozioni sono del momento, i sentimenti sono del cuore e non si spengono mai. Le emozioni spesso sono stati mentali; i sentimenti invece toccano più in profondità gli affetti. Entrambi sono componenti importanti del nostro essere umano: dobbiamo imparare a gestirli, ad indirizzarli e a governarli perché cresca in noi l'uomo nuovo, l'uomo che vive secondo lo Spirito (cfr Gal 5).
Soprattutto dobbiamo imparare a non vivere la nostra fede di emozioni, perché esse non possono costituire la norma per il nostro cammino spirituale. La fede ha bisogno di sostanza e questa sostanza la possiamo trovare nella Parola di Dio e non nelle montagne russe delle nostre emozioni.
Nell'esperienza coniugale succede come nel campo della fede: alla base di tutto c'è “uno sguardo d'amore”. Gesù – si racconta a proposito dell'incontro col giovane ricco – “fissatolo, lo amò”. Questo cambia tutto il modo di stare al mondo del cristiano e implica tante conseguenze...
Senza questo “sguardo d'amore” il dialogo tra le persone può facilmente diventare soltanto un duello dialettico. La disposizione del cuore svolge un ruolo ben più importante rispetto a quello della ragione, per essere toccato dall'esperienza della fede.
Dobbiamo ricuperare il senso della contemplazione, del fermarsi e donarsi un momento di apertura verso se stessi e gli altri nel segno della gratuità, del puro disinteresse. Le parole, allora, diventano come dei ponti, gettati per creare un luogo di incontro, di confronto e di crescita e quindi rinsaldare vincoli di Con-COR-dia.
 

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